Il 29 maggio è stata presentata la seconda edizione del “Libro Nero dell’azzardo online”, accompagnata da una nuova ricerca che analizza un fenomeno preoccupante: la diffusione sempre più capillare del gioco d’azzardo online nei piccoli comuni italiani. Questo studio si propone di colmare le lacune informative introdotte da una normativa del 2019, che limita la diffusione dei dati relativi al gioco fisico e oscura, di fatto, il quadro complessivo di un fenomeno in continua espansione.
L’articolo si pone l’obiettivo di fornire una mappatura accurata dell’azzardo online nelle piccole realtà locali, offrendo ai lettori una visione approfondita su come, nonostante la bassa densità abitativa, numerose anomalie siano emerse proprio in queste comunità.
Negli ultimi anni, l’azzardo online ha assunto proporzioni allarmanti in Italia, rivelando una realtà spesso nascosta nei piccoli comuni. Mentre l’attenzione mediatica si concentra sulle grandi città, il fenomeno si diffonde silenziosamente anche in centri con popolazioni tra i 2.000 e i 9.999 abitanti.
Questa fascia, che rappresenta un quarto della popolazione italiana e il 41% dei comuni, mostra tendenze e anomalie significative che meritano attenzione.
Un’analisi dettagliata del volume di gioco online pro capite evidenzia che, tra i 50 comuni con la spesa più elevata, 43 hanno meno di 10.000 abitanti. Esempi lampanti includono Anguillara Veneta (Padova), con una media di 13.073 euro pro capite, e Calliano (Trento), dove il dato è salito a 12.749 euro nel 2023.
Questi numeri sono notevolmente superiori alla media provinciale, segnalando potenziali distorsioni e la necessità di un approfondimento sul contesto locale e sulle dinamiche sottostanti.
Sebbene il Sud Italia sia noto per una maggiore incidenza del gioco e problematiche legate alla criminalità organizzata, anche il Nord registra dati sorprendenti. Padova, nonostante la spesa media tra le più basse del Veneto (960 euro), è sede di un comune con la più alta spesa pro capite.
La situazione è simile in provincia di Brescia, dove Moniga del Garda mostra cifre notevoli, raggiungendo 11.402 euro pro capite. Questo suggerisce che l’azzardo online non sia un fenomeno esclusivamente legato alle difficoltà economiche del Sud, ma presenti elementi complessi anche nelle aree più sviluppate.
Un elemento interessante emerso dall’analisi è la correlazione tra piccole località turistiche e volumi di gioco elevati. Esempi emblematici sono Capri e Anacapri, dove la spesa pro capite nel 2023 ha superato rispettivamente i 9.503 e i 5.000 euro. Questo potrebbe indicare che parte delle entrate turistiche venga reinvestita nell’azzardo online o che singoli giocatori di elevato profilo incidano notevolmente sulle statistiche locali.
Il report conferma che molte delle aree con alta incidenza di gioco si sovrappongono ai territori ad alta densità criminale, come Palermo, Messina e Napoli. La malavita organizzata sfrutta l’azzardo legale per il riciclaggio di denaro, con stime prudenziali che attribuiscono alle mafie una quota di circa 16-18 miliardi di euro, pari al 20-22% del totale delle giocate online.
L’incremento dell’azzardo online nei piccoli comuni è un segnale d’allarme che richiede risposte concrete. Non è realistico vietare il gioco, ma è fondamentale contenerne l’impatto attraverso politiche nazionali e locali che considerino non solo le entrate fiscali, ma anche i costi sociali e sanitari.
L’attuale normativa sembra insufficiente, e la ripresa della pubblicità dell’azzardo – persino sulle maglie delle squadre di calcio – rischia di aggravare ulteriormente la situazione.
Comune | Regione | Abitanti | Spesa pro capite (euro) |
Anguillara Veneta | Veneto | 4.161 | 13.073 |
Calliano | Trentino-Alto Adige | 2.038 | 12.749 |
Moniga del Garda | Lombardia | 2.500 | 11.402 |
Capri | Campania | 7.352 | 9.503 |
Portovenere | Liguria | 3.500 | 8.260 |
L’analisi dimostra chei piccoli comuni italiani non sono al riparo dagli effetti deleteri del gioco d’azzardo online.Urge un monitoraggio costante e una regolamentazione più incisiva per proteggere queste comunità e arginare fenomeni di dipendenza e riciclaggio.
Nel 2023, il volume lordo del giocato (fisico e online) ha segnato un nuovo record con un incremento del 10,2% rispetto al 2022, raggiungendo i 150 miliardi di euro. Questo valore supera il 7% del PIL nazionale.
Dopo la ripresa del 2021, in seguito alla pandemia, il biennio 2022-2023 ha visto un’ulteriore crescita del gioco fisico e un forte incremento della raccolta online, quest’ultima attestata a 82,08 miliardi di euro (+12,3% rispetto al 2022). Il gioco fisico ha registrato un totale di 67,9 miliardi di euro (+7,8% rispetto al 2022).
La raccolta pro capite nel 2023 è stata di 2.996 euro, rispetto ai 2.731,68 euro del 2022. In termini reali, la raccolta è più che triplicata rispetto al 2006. Esiste una correlazione tra crisi economica e aumento della propensione al gioco, alimentata dall’illusione di risolvere le difficoltà finanziarie attraverso una vincita.
Il grafico illustra l’andamento della raccolta, vincite e spese complessive dell’azzardo in Italia dal 2016 al 2023, mostrando una crescita costante e l’aumento significativo della raccolta.
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Il sorpasso del gioco online rispetto al fisico, soprattutto tra i giovani, evidenzia la necessità di analizzare questo fenomeno. Nonostante le vincite più alte, la migrazione verso l’online riduce le entrate erariali e accentua l’impatto sociale. Un bilancio sui costi sociali e i benefici fiscali non è più rinviabile.
Questo grafico mette a confronto la raccolta per giochi fisici e online dal 2018 al 2023, evidenziando l’ascesa del gioco a distanza.
Il grafico di seguito mostra invece la distribuzione regionale per raccolta pro capite e PIL pro capite nel 2022, sottolineando le differenze tra le varie regioni italiane e le anomalie presenti.
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Il grafico di seguito mostra invece la distribuzione regionale per raccolta pro capite e PIL pro capite nel 2022, sottolineando le differenze tra le varie regioni italiane e le anomalie presenti.
Il rapporto si concentra in particolare sull’azzardo online praticato dai residenti nei 3.232 comuni italiani con popolazione compresa tra i 2.000 e i 9.999 abitanti.
In questi comuni, che ospitano il 25,5% della popolazione italiana (circa 15 milioni di persone), il volume lordo giocato nel 2023 ha raggiunto i 17,8 miliardi di euro, rappresentando quasi il 22% della raccolta complessiva da remoto a livello nazionale.
Questo grafico mette a confronto la raccolta per giochi fisici e online dal 2018 al 2023, evidenziando l’ascesa del gioco a distanza.
Il grafico di seguito mostra invece la distribuzione regionale per raccolta pro capite e PIL pro capite nel 2022, sottolineando le differenze tra le varie regioni italiane e le anomalie presenti.
La raccolta annuale media pro capite per la fascia di età 18-74 anni è stata di 1.639,21 euro, rispetto ai 1.925,83 euro registrati nei comuni italiani senza distinzione di fascia demografica. Nel dettaglio, nei piccoli comuni del nord Italia la raccolta media è stata di 1.222,38 euro, mentre nel centro Italia ha raggiunto 1.714,64 euro e nel sud e isole è salita a 2.340,51 euro.
Un’analisi territoriale dettagliata rivela come in 132 comuni italiani si sia registrata una raccolta media annua pro capite almeno doppia rispetto alla media nazionale di 1.925,83 euro.
Tra questi, 14 comuni hanno superato i 7.000 euro pro capite, con tre comuni del nord Italia che hanno superato i 10.000 euro:
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Le analisi storiche mostrano variazioni significative nei volumi di gioco, come nel caso di Anguillara Veneta, dove la raccolta da remoto è passata da 1,2 milioni di euro nel 2021 a 3,8 milioni di euro nel 2022, per poi raggiungere quasi 40 milioni di euro nel 2023.
Le cartografie presentate georeferenziano le aree di crisi acute di azzardo, con particolari concentrazioni nelle regioni Calabria, Puglia (provincia di Lecce) e Sicilia (province di Palermo e Messina).
La tabella presentata evidenzia la raccolta per tipologia di gioco in Italia nel triennio 2020-2022, con valori espressi in milioni di euro.
I dati mostrano un chiaro trend di crescita complessiva della raccolta, passata dai 49.206 milioni di euro nel 2020 ai 73.077,87 milioni di euro nel 2022, con un aumento significativo del 48% in due anni.
Il fenomeno del gioco d’azzardo online nei piccoli comuni italiani rappresenta una questione complessa e preoccupante, con implicazioni economiche, sociali e criminali significative. Nonostante la bassa densità abitativa, queste comunità mostrano spese pro capite impressionanti, superiori alla media nazionale, evidenziando distorsioni che richiedono un monitoraggio più incisivo.
La correlazione con fattori come il turismo e il riciclaggio di denaro da parte della criminalità organizzata rafforza l’urgenza di un intervento normativo mirato. La sfida principale è trovare un equilibrio tra la regolamentazione del settore e la tutela delle comunità locali, contrastando i rischi di dipendenza e criminalità, senza trascurare le entrate fiscali.
Un approccio più trasparente e informato è essenziale per affrontare questa realtà in continua evoluzione.
Sensibilizziamo le persone riguardo il la dipendenza da gioco d’azzardo, fornendo consigli per affrontarlo.
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